
Pensando a questi dispiaceri, mi sono immersa nel mio mare di Lido 1: bassissima marea, mare calmo con una leggera brezza di maestrale, sole con leggera foschia, molti passanti, temp. acqua: 12 C°; ho nuotato per mezz'ora guardando prima verso le "palafitte" e poi, al ritorno, il panorama della costa pesarese. Oramai la spiaggia ha assunto un'atmosfera primaverile e alla fine della nuotata ho preferito distendermi nell'acqua più bassa e calda in prossimità della riva. Tony mi aspettava al capanno con le sue risate romagnole; Maria con i suoi racconti e sue preocc
upazioni.Io invece.. non mi sono ancora ripresa dalle tristi notizie..una cosa è certa: continuerò a nuotare anche nel mio mare avvelenato..oramai non ne posso più fare a meno.. Penso allora al mio primo mare, al mare della mia infanzia: abbiamo imparato a nuotare da soli per sopravvivere: a sei-sette anni, chi per primo attraversava i profondi fondali marini per arrivare alla seconda secca, era quello che vinceva il gioco della "staffetta"; penso alla "perla" del Gargano, alle mie mille spiagge deserte, prive di turisti, ai suoi venti, al suo mare limpido e trasparente, alle sue grotte, ai bagni di Pugnochiuso, alla sua vegetazione mediterranea, le sue rocce, ulivi, a Mango e alle sue canzoni ...Ho nostalgia..anche lì il mare ora è sporco, ma ...forse non inquinato da veleni. Non ci posso credere.

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